Lentini, l’Archeoclub fa luce sulle opere sconosciute
Relatori a confronto su degrado e incuria
“Pronta una lista dei beni da salvare”
La  Sicilia - domenica  9  novembre 2014
Dal degrado alla rinascita dei tesori lentinesi. E’ l’obiettivo di focalizzare dell’Archeoclub Sgalambro di Lentini che ha organizzato una conferenza con relatore d’eccezione il professor Elio Cardillo poeta, scrittore ed esperto conoscitore del territorio.
«Nella seconda metà degli anni ’70 Elio Cardillo – dice Maria arisco, presidente dell’Archeoclub – realizzò un censimento fotografico dei beni culturali di Lentini e dintorni per evidenziarne il degrado. Lentini, come tutta l’Italia e la Sicilia in particolare, ha un “gran difetto” : posseder troppi beni culturali per cui diventa difficile provvedere a tutelarli e conservarli tutti. Succede così che siti importanti per l’evoluzione storico-artistica vengono trascurati e danneggiati dal tempo e dal vandalismo».
L’Archeoclub di Lentini ha voluto evidenziare questo degrado attraverso un confronto tra le immagini degli anni ’70 e la situazione attuale tentando scoraggiare gli atti di vandalismo oltre che attirare l’attenzione delle istituzioni. Cardillo ha incentrato il suo discorso sul tema della “conoscenza” ribadendo che «Conoscere significa entrare in armoniosa sintonia con l’opera d’arte, stabilendo un intimo dialogo, chiedersi il perché delle cose : perché le pietre, le pitture parlano, parlano i silenzi e gli occhi di chi guarda per “conoscere”». Fra le illustrazioni proposte, le Grotte del Crocifisso nell’antica Leontinoi, tra le più importanti chiese rupestri della Sicilia.
La proiezione si è conclusa con una frase che racchiude tutto l’amore e il rispetto che il professor Cardillo ha dedicato e continua a dedicare alle grotte del Crocifisso e atutti i beni ambientali e culturali del territorio, e non solo. «Se le pietre parlano, queste pitture gridano, anzi, gridarono prima di soccombere».
Ogni immagine gli ha fornito lo spunto per descrivere il luogo, la sua storia, le trasformazioni e gli adattamenti apportati agli ambienti, la composizione delle numerose pitture murali, lo stato attuale e le varie sovrapposizioni che rendono molto difficoltosa la loro “lettura” e la datazione.
L’Archeoclub di Lentini ha provveduto al restauro di tele di appartenenti alle chiese di S. Francesco di Paola, Carmine e Chiesa Madre. «Adesso – conferma la presidente- ci stiamo impegnando a restaurare a nostre spese gli affreschi di Santa Lucia al Tirone all’interno del Castellaccio. Copia del progetto è stata depositata in Soprintendenza di Siracusa e appena possibile, in collaborazione con l’assessore Nuccia Tronco e l’archeologa Maria Musumeci, incontreremo il soprintendente per avere un aprere sul progetto e per dichiarare formalmente la disponibilità finanziaria dell’Archeoclub da sempre impegnato anche nella tutela e salvaguardia ambientale».
Prossimo appuntamento, sabato 22 novembre, con la conferenza dal titolo “Miti e tradizioni lentinesi” tenuta da Franco Valenti.

ANGELA  RABBITO