L’Archeoclub di Lentini al Teatro Greco di Siracusa.
Le Troiane  di  Euripide
Domenica, 12 Maggio, smaltite le fatiche dei tre giorni di festeggiamenti in onore di Sant’Alfio, Patrono di Lentini, un nutrito drappello di Soci dell’Archeoclub e graditi ospiti, guidati  dal Presidente, prof. Pippo Cosentino, ha raggiunto il Teatro Greco di Siracusa, per assistere alla prima delle tre rappresentazioni classiche, come ogni anno organizzate dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico.
Il primo appuntamento è stato con “ Le Troiane ”, di Euripide, tragedia ambientata in una Troia distrutta dai Greci, al termine della lunga guerra che per 10 anni contrappose l’esercito acheo  a quello troiano: gli uomini sono stati trucidati, e le donne prigioniere dovranno essere assegnate in schiave ai guerrieri nemici, come bottino di guerra.
La scena si apre su una distesa di spogli tronchi ( gli alberi sono quelli provenienti dai boschi del Friuli, sradicati dalle bufere dello scorso anno): tre fragorosi botti richiamano la violenza della guerra, e subito dopo, irrompono sulla scena le donne troiane, che lamentano la loro sorte infelice. A guidarle è Ecuba, la Regina, moglie di Priamo e madre di 50 figli, tra i quali l’eroe Ettore, Paride, e la sacerdotessa Cassandra.
La donna piange la sua sorte avversa, che da nobile e venerata regina, ricca di beni ed affetti familiari, l’ha privata dello sposo e dei figli, e l’ha resa schiava dei crudeli nemici.
La rappresentazione prosegue in un crescendo drammatico, con un alternarsi di scene intense, intervallate dai canti intonati dal Coro: la follia di Cassandra, che predice le sventure dell’esercito greco; la disperazione di Andromaca, alla quale i nemici strappano il piccolo Astianatte, figlio di Ettore, per precipitarlo dalle mura della città , temendo che, crescendo, il ragazzo avrebbe potuto vendicare il padre, ucciso dai nemici;  il teso confronto tra Ecuba ed Elena, responsabile della guerra, per avere tradito il marito Menelao, re di Sparta, con Paride.
Il destino delle infelici donne Troiane si compie infine con la partenza delle stesse sulle navi dei vincitori e l’incendio della città, che la distruggerà con alte fiamme , efficacemente rappresentate sulla scena da un suggestivo gioco di luci rossastre che si riverberano sulla foresta di alberi morti .
Si conclude così questa intensa tragedia, che denuncia con un vigore  non comune la follia e la crudeltà della guerra, le cui maggiori vittime risultano sempre i più deboli, appunto le donne ed i bambini.
La potente interpretazione di Maddalena Crippa, eccezionale Ecuba, ma anche delle attrici che hanno vestito i panni di Cassandra, Elena ed Andromaca, ha efficacemente reso la drammaticità del testo: commovente il piccolo attore che ha interpretato Astianatte, che ha non poco emozionato il pubblico.
Soddisfatti per la bella serata trascorsa, i soci si sono dati appuntamento alla domenica successiva, 19 Maggio, per il secondo appuntamento della stagione, la tragedia Elena, di Euripide.