L’Archeoclub di Lentini a Tindari e Tripi
Domenica, 10 Novembre, h. 7,00: si parte!!!
Puntualissimi come sempre, e come sempre impazienti di vivere un’altra delle belle esperienze proposte dall’attivissimo Presidente, prof. Pippo Cosentino, e dal valido Comitato Direttivo che lo collabora, una cinquantina di soci del nostro Club Service si sono ritrovati al consueto punto di ritrovo, dove li attendeva il confortevole autobus della ditta Duca Viaggi, anche questa volta prezioso “ Caronte”, che li avrebbe “ traghettati” verso le mete fissate.
Golfo di Patti
Prima tappa, Tindari, pittoresca località della costiera messinese tirrenica: situata su un promontorio a picco sul mare, ad un’altitudine di circa 300 metri, sovrastante la Riserva Naturale Orientata dei laghetti di Marinello, è soprattutto rinomata per il Santuario ove è custodita la famosa “ Madonna Nera”, ma anche per l’interessantissimo sito archeologico di epoca greca e romana.
Qui, ad attendere il nutrito gruppo di soci, per accompagnarlo a conoscere le bellezze del territorio, la Prof.ssa Elena Santagati, socia Archeoclub di Messina, ricercatrice di Storia Greca presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Universita’ di Messina, nonché Direttrice del Museo di Tripi, e profonda conoscitrice della storia e del territorio della zona, e la Sig.ra Rosanna Trovato, Segretaria dell’Archeoclub di Messina.
Dopo i calorosi saluti, ed un breve, ma dettagliato excursus sulla storia della località ( fondata nel IV secolo A. C. dal tiranno siracusano Dionisio I, e intitolata a Tindaro, re di Sparta, coinvolta nella prima guerra punica, e successivamente divenuta colonia romana, sotto il cui dominio divenne “ nobilissima Civitas “, come testimonia Cicerone), la Prof.ssa Santagati ci ha accompagnati sul sito degli scavi archeologici, dove, a seguito di successive campagne, sono stati portati alla luce i resti, ben conservati, del magnifico Teatro ( edificato intorno al IV secolo A.C. e rimaneggiato in epoca romana), dell’interessantissima area urbana di epoca romana ( costituita da diversi edifici, alcuni dei quali decorati da splendidi mosaici, ottimamente conservati) e della cosiddetta Basilica, un edificio a due piani, con volta a botte.
Ultimata la visita di questo interessante sito, una breve sosta al Santuario ( Basilica Papale minore, dal 2018), dove sopra l’altare maggiore, si venera la statua bizantina della Madonna Nera, alla quale sono attribuiti, come noto, numerosi eventi miracolosi.
Poi, qualche minuto al Belvedere, per ammirare l’incredibile panorama sottostante del Golfo di Patti, dei laghi di Marinello, e delle isole Eolie, e si risale in autobus, per raggiungere, dopo qualche chilometro di strada tortuosa che si inerpica sui primi contrafforti dei Nebrodi, il paese di Tripi, l’antica Abakainon, cittadina che vanta una storia antichissima, che vede i Siculi come primi abitanti della zona, successivamente ellenizzata.
Oggi, conta circa 800 abitanti, disseminati in diverse contrade: ma, come tante altre realtà della nostra isola, sconta la triste piaga della emigrazione, soprattutto giovanile, che spopola paesi e città.
La prima sosta a Tripi è alla Trattoria Papa, dove i gitanti hanno consumato un eccellente pranzo, con ottimi prodotti del territorio. Qui, li ha raggiunti il Sindaco del Paese, Michele Lemmo, che ha porto i calorosi saluti dell’Amministrazione Comunale e di tutta la comunità tripense; a sua volta, il Presidente del nostro sodalizio, nel ringraziarlo per la cordialissima accoglienza, gli ha fatto dono di alcune pubblicazioni sulla città di Lentini, e alcuni suoi monumenti.
Rinvigoriti dall’abbondante pranzo, i soci hanno quindi raggiunto, con navette messe a disposizione dal comune di Tripi, l’interessante necropoli,  risalente al VI secolo A.C., venuta alla luce grazie agli scavi archeologici, iniziati a far tempo dal 1952. Sempre accompagnati dalla sapiente guida della Prof.ssa Santagati, si è avuto modo di ammirare le monumentali sepolture ( oltre 150, quelle già portate alla luce), nelle quali sono stati rinvenuti i ricchi corredi funerari, in parte conservati nel Museo Furnari, ultima tappa della nostra visita.
Il Museo, diretto, come già detto, dalla Prof.ssa Santagati, è ospitato in un antico palazzo nobiliare, donato dai proprietari ( la famiglia Furnari) al Comune di Tripi: qui, su due piani espositivi, sono custoditi alcuni dei reperti, ceramici e di raffinata oreficeria, rinvenuti nelle tombe della necropoli, che testimoniano il livello di agiatezza della società dell’antica Abakainon.
La giornata, ricca di piacevoli scoperte, è così volta al termine: sotto il suggestivo scenario del Castello illuminato (una costruzione di epoca medievale, che domina dall’alto il paese), si è conclusa anche questa bella escursione, che, ancora una volta, ha lasciato nei soci la consapevolezza che la nostra terra è uno scrigno di inestimabili tesori, spesso sconosciuti ai più. E la “ mission” della nostra Associazione è proprio quella di diffondere, quanto più possibile, la conoscenza di questi gioielli, archeologici, artistici, naturalistici, che rendono unica la nostra Sicilia !