La grotta del Crocifisso
Giovedì 23 ottobre 2014 – Sant’Alphio Palace Hotel
Una serata dedicata ad una interessante e preziosa conoscenza dei beni culturali ed ambientali di Lentini e del suo Territorio  quella organizzata dall’Archeoclub locale che ha avuto come Relatore il prof. Elio Cardillo ed ha visto la partecipazione di un nutrito numero di Soci e di Ospiti tra cui i Presidenti o Rappresentanti delle Associazioni Culturali della città, come  FIDAPA, Kiwanis, Lyons, Sicilia Antica Lentini Carlentini, che la presidente prof.ssa Maria Arisco, ha salutato affettuosamente in apertura.
E’ poi passata alla presentazione del prof. Cardillo, un grande amico di tutti, un personaggio molto noto per il suo trascorso lavoro di docente di biologia a Saronno, nei primi anni della sua carriera, e poi  di scienze matematiche nella nostra città e, soprattutto, per le molteplici attività da lui messe in opera con grande competenza ed amore, come riferisce la Presidente commentando l’articolato curriculum con annotazioni personali dettate da esperienze ed impegni vissuti insieme.
Ha parlato dei tempi della FUCI, nella quale, tra il ’64 e il ’71, Elio ha rivestito ruoli di spicco; della sua attività di capocomico e regista della Compagnia teatrale “Pentastudio”;  del prezioso lavoro di classificazione del patrimonio artistico del lentinese con la produzione tra il ’70 e il ’75 di un corposo archivio di immagini del territorio. Ha parlato delle  sue pubblicazioni  che annoverano due libri di poesie  “Zagara e no” del ’92  e “Il nulla d’altri” del ’96, e, del 2008, il volume “A levante mi volgo” con il quale ha vinto il “Premio Firenze”.  Ha continuato ricordando che Elio è stato direttore artistico nelle due edizioni del grande “Presepe vivente” nel quartiere di S. Paolo e di numerosi momenti culturali e religiosi nella città; che, nominato Ispettore Onorario ai Beni Culturali, ha creato la raccolta fotografica “Lettura poetica del territorio tra essere e apparire” custodita dal Liceo  Classico “Gorgia” di Lentini; che ha realizzato tre film sulla tematica giovanile , tratti dai suoi racconti, curandone la sceneggiatura e la regia; che è stato vincitore del Premio letterario “Ciccio Carrà Tringali” con la raccolta “Terra incline”. E, per finire, ha ricordato che nel 1984 ha fondato l’Associazione dei “Devoti Spingitori” della Vara di S. Alfio.
E’ la volta del prof. Cardillo che, molto emozionato, ha aperto il suo intervento con una considerazione che vuole essere un ringraziamento ed una risposta ai complimenti che la Presidente e il Pubblico gli hanno tributato: “non mi considero un esperto bensì un innamorato delle opere d’arte”. Ha incentrato il suo discorso sul tema della “conoscenza” Conoscere significa entrare in armoniosa sintonia con l’opera d’arte; stabilire un intimo dialogo, chiedersi il perché delle cose, perchè “le pietre, le pitture parlano”, parlano i silenzi e gli occhi di chi guarda per “conoscere”. Ha ricordato la figura del prof. Ciancio che ha insegnato a molti di noi,  ex studenti del Liceo “Gorgia” negli anni ’50 – ’60,  ad amare ed apprezzare, nella giusta maniera, le opere d’arte.
E’ passato poi ad illustrare le Grotte del Crocifisso servendosi della proiezione su schermo delle  numerose immagini da lui prodotte tra il 1977 e il 1979. Ogni immagine gli ha fornito lo spunto per descrivere il luogo, la sua storia, le trasformazioni e gli adattamenti  apportati agli ambienti, la composizione delle numerose pitture murali, lo stato attuale e le varie sovrapposizioni che rendono molto difficoltosa la loro “lettura” e la datazione.
Le grotte del Crocifisso, site nel comprensorio dell’antica Leontinoi, si possono annoverare tra le più importanti chiese rupestri della Sicilia, per la loro complessa articolazione e, soprattutto, per la ricchezza  del contenuto iconografico rappresentato dai numerosi affreschi. La denominazione è da attribuire alla presenza della pittura della Crocifissione, resa ormai quasi illeggibile dall’umidità e dall’incuria, posta sulla parete nord del primo vano, sicuramente la più antica.
“Secondo gli studiosi, il primo impianto dell'oratorio è da far risalire durante la dominazione normanna così come testimoniato dai più antichi affreschi rinvenuti. Tuttavia il complesso ha subito nei secoli numerose modifiche trasformandosi in un piccolo cenobio.
Dall'ingresso principale si accende ad un grande antro con una parete divisoria in cui frontalmente si trova l'abside affrescato con il celebre Cristo Pantocratore. A sinistra si accede ad un ambiente rettangolare da dove si aprono due piccoli ambienti uno dei quali adibito ad ossario.
In fondo al primo ambiente si arriva ad un grande spazio rettangolare con un moncone di pilastro sul soffitto.
Tra le iconografie più significative vi sono la rappresentazione di S. Chiara, S. Caterina da Siena, la Madonna con Bambino, Madonna in trono, S. Giovanni Battista , S. Elisabetta, ecc...(da internet).
Delle pitture menzionate e di molte altre, che via via venivano proiettate, Elio ci ha raccontato ogni minimo particolare, arricchendo il suo discorso anche con notizie riguardanti il culto di ”Maria madre di Dio” esistente a Lentini fin dall’antichità, riscontrabile a tutt’oggi nella toponomastica popolare –  vedi edicola posta all’angolo della scalinata, via Del Progresso, “a calata di Matri Diu”;  l’antica denominazione di Santa Maria la Cava della chiesa rupestre e della chiesa di S. Alfio; le avventurose vicende legate al recupero delle Reliquie dei Santi Martiri  Alfio, Filadelfo e Cirino. E tantissime altre interessanti e pregevoli informazioni.
La proiezione si è conclusa con una frase che racchiude tutto l’amore e il rispetto che il nostro Elio ha dedicato e continua a dedicare alle grotte del Crocifisso e a tutti i Beni ambientali e culturali del nostro territorio, e non solo.
” Se le pietre parlano, queste pitture gridano, anzi, gridarono prima di soccombere”
Ha completato il suo intervento con la lettura di una sua poesia , “Fuga a Leontinoi”, della quale mi piace riportare gli ultimi versi.
”…Le mura: giganti di sudore squadrati / e sui volti tra elmi e scudi / il bagliore delle torce / a violare l’eco degli anfratti / volato non lontano / e s’ode.
Di nient’altro / mi sento più figlio. “
I calorosi ringraziamenti della Presidente Maria Arisco e il lungo applauso del Pubblico, hanno posto termine all’affascinante incontro con un lentinese di cui noi tutti siamo orgogliosi concittadini. Grazie Elio per tutto quello che ci hai generosamente donato!