Sulle orme di Giovanni Verga, da Acitrezza a Vizzini
L’Archeoclub di Lentini, dopo la pausa estiva, riprende la propria attività con una gita a Vizzini, città natale di Verga,  nella quale sono ambientate tante sue opere.
Domenica 29 settembre in una splendida giornata, ancora estiva, un folto gruppo di soci ha vissuto un’esperienza indimenticabile lungo un itinerario culturale-gastronomico. Per meglio affrontare la giornata che si annunciava bella, climaticamente forse anche troppo, ci siamo fermati alle porte di Vizzini presso una masseria, azienda agriturismo Argetto, dove abbiamo potuto gustare della buona ricotta, vari formaggi e  qualche fortunato anche alcuni chicchi di dolcissima uva. Così ritemprati nel fisico abbiamo meglio apprezzato le gioie dell’arte e della letteratura che sicuramente la ricca storia di Vizzini ci avrebbe offerto.
Infatti non siamo restati delusi, perché i due giovani, che ci hanno fatto da guida, sono riusciti a farci emozionare, portandoci con mano per le vie di Vizzini,  entro la basilica di San Vito, nella Chiesa madre in stile tardo gotico siciliano, facendoci quasi sentire il suono della campane a morto, che  i devoti di San Vito intonavano,  quando i devoti di San Giovanni, loro storici rivali, passavano in processione sotto la basilica, ed i successivi scambi… di gentilezze  fra i due gruppi nella torre campanaria presa d’assalto.
Poi attraverso i vicoli del centro, dopo avere visitato le case della Gnà Lola e di Santuzza, poste l’una di fronte all’altra, siamo arrivati nella piazzetta dove è ambientata  “Cavalleria Rusticana”, che lo stesso Verga così ci presenta:”…in fondo a sinistra, il viale alberato che conduce alla chiesuola…, ..a destra una viottola, fra due siepi di fichidindia….al primo piano a destra, la bettola della Gnà Nunzia,colla frasca appesa all’uscio…” .
In questa piazzetta, abbiamo  vissuto il momento più bello dell’intera giornata, con la rappresentazione di alcune scenette della Cavalleria Rusticana : la rivelazione di Santuzza a compare Alfio della tresca tra la Gnà Lola e Turiddu, il brindisi col vino di Francofonte, il bacio,  la sfida ed il duello finale fra compare Alfio e Turiddu”. Il pranzo  al ristorante “La Cunziria”, ancora una volta, ha fatto emergere l’atmosfera familiare che,  passatemi il termine, “affratella “ i soci dell’archeoclub e l’affetto profondo, del resto, credo, reciproco, per l’infaticabile nostra presidente Maria.
Nel pomeriggio abbiamo proseguito con la visita asssistita a Palazzo Trao-Ventimiglia, trasformato in “Casa della memoria e delle arti”, dove è stato allestito un museo immaginario verghiano con una ricca esposizione di materiali e strumenti per la fotografia, cimeli del cinema, del teatro e della letteratura verghiane. Per molti di noi vedere il manifesto dello sceneggiato televisivo “Mastro don Gesualdo” ha riportato alla memoria tempi, ormai lontani e non solo cronologicamete, in cui la nostra città, la nostra amata Lentini, era set cinematografico  e dimora anche se momentanea di grandi artisti e durante “ Il Ballo degli anni verdi”, che si svolgeva al Carmes Hotel  si poteva realizzare il sogno di ballare con Valeria Ciangottini. Infine, per chiudere in magnificenza la giornata ci è stata offerta l’opportunità  di vedere in anteprima la mostra della collezione storica di “Abiti d’epoca dal ‘500 al ‘900”, che si inaugurava alle ore 19.00.
Tornati davanti al Palazzo del Senato, molti di noi hanno acquistato i fichidindia, che sotto le appuntite spine della buccia custodiscono un cuore dolce.
Un’ultima considerazione quante volte siamo andati a Vizzini e quante volte siamo tornati cosi ricchi come questa?
“L’essenziale si coglie col cuore” faceva dire Antoine de Saint- Exupery al “Piccolo Principe” ed i giovani che ci hanno fatto da guida hanno parlato ai nostri cuori più che ai nostri occhi perché amano la loro città dal profondo del cuore.Vizzini gruppo