Indice articoli

ITINERARIO  ROMANO
Martedì 25 febbraio 2014, nei locali di Sant’Alphio Palace Hotel di Lentini, ha avuto luogo un interessante incontro culturale sul tema “ITINERARIO ROMANO” organizzato dall’Archeoclub cittadino. Relatore il prof. Paolo Giansiracusa, docente ordinario nella cattedra di “Storia dell’Arte” presso l’Accademia di Belle Arti Statale di Catania; un grande amico del nostro club.
Ha aperto la serata la presidente, prof.ssa Maria Arisco, con i rituali saluti di benvenuto ai Soci, come sempre molto numerosi, e ai gentili Ospiti; ha proseguito con la presentazione del Relatore che, nonostante si possa considerare ormai “di casa” e sia molto conosciuto da tutti i Soci, e non solo, ha voluto lo stesso soffermarsi su alcuni aspetti del suo prestigioso curriculum ricchissimo di numerose pubblicazioni d’Arte e di Architettura, riguardanti, soprattutto gli Iblei, tra cui una pregevole opera dal titolo “La VALLE dell’ANAPO e il LEONTINOI”.
Ha ceduto, quindi, la parola al professore che ha esordito rammaricandosi del fatto che i pressanti impegni di lavoro non gli consentono di aderire all’accorata richiesta della presidente di essere “la Guida” del gruppo che effettuerà una visita di tre o quattro giorni a Roma, programmata dall’Archeoclub per maggio prossimo..
E’ passato velocemente alla sua relazione dando il suo prezioso contributo di conoscenze con la proposta di alcuni degli itinerari romani possibili. Avvalendosi di numerose e belle immagini di monumenti e opere d’arte, proiettati su schermo, ha dato inizio ad un singolare “viaggio virtuale" che non poteva che iniziare dalla maestosa Città del Vaticano, con la grande piazza San Pietro, abbracciata dal Colonnato del Bernini, e la Cattedrale con il suo alto, insuperato e insuperabile Cupolone. Siamo, quindi, entrati nella Basilica per fermarci davanti alla “Pietà”, il capolavoro giovanile – aveva solo 22 anni quando la scolpì - di Michelangelo.
Rimaniamo estasiati davanti alla naturalezza e alla fisicità dei corpi: quello di Cristo morbidamente adagiato, ben visibili le molli pieghe del corpo; il volto di Maria, dolcissimo, quasi rassegnato e al tempo stesso consapevole del progetto divino di salvezza dell’Umanità. Attraversando con stupore l’immensità della Basilica, ci siamo spinti sotto il Baldacchino realizzato, da Gian Lorenzo Bernini, con il bronzo ricavato dalla fusione delle Porte del Pantheon, voluta dal Papa Urbano VIII, sorretto da quattro colonne tortili, alte 11 metri, rivestite da elementi naturalistici bronzei.
I Musei Vaticani sono stati la tappa successiva. La Cappella Sistina, con gli affreschi michelangioleschi, che ricoprono la volta e la parete di fondo, sopra l’altare, con il Giudizio Universale che, come dice il Relatore, costituiscono la più completa ed importante opera di “Teologia visiva” chiamata “la Bibbia dei poveri”, e le pareti affrescate da alcuni dei più grandi artisti italiani del Quattrocento, ci hanno lasciati totalmente estasiati.
L’immagine della Cupola interna di San Pietro, ci ha riportato nella Basilica e, ancora, davanti alla “Pietà” che, essendo stata proiettata più volte nel corso della serata, ha rappresentato il “leit motiv, del “viaggio”.
Ci siamo spostati nella Galleria Borghese per ammirare alcune pregevoli opere scultoree. Il “Ratto di Proserpina”, un capolavoro del Bernini “…notate la disposizione dei corpi…le lacrime di Proserpina…le dita di Plutone affondate nelle carni di Proserpina…”. E poi il gruppo scultoreo di “Apollo e Dafne”, un altro capolavoro del Bernini, magistralmente commentato da Paolo, che raffigura la metamorfosi in alloro di Dafne, inseguita invano da Apollo.
E la pregevole opera del Canova “Paolina Borghese” una scultura realizzata con un marmo di un pallido color rosa che ricorda l’incarnato di “una venere moderna” come la definisce il nostro Relatore
Una immancabile visita alla chiesa di San Luigi dei Francesi per apprezzare un dipinto del Caravaggio, il “Martirio di San Matteo”, raffigurante una scena che si sviluppa concentricamente intorno alla figura di un carnefice nell’atto di colpire il Martire. “; e a Piazza del Popolo, alla Chiesa di Santa Maria del Popolo, per ammirare un’altra pregevole opera del Caravaggio: “La Crocifissione di San Pietro”, tutte opere che hanno trovato nelle descrizioni di Giansiracusa la loro massima sublimazione.