XXIII  Edizione “PREMIO PISANO BAUDO”
al  Prof. Paolo Giansiracusa

Nella gremita sala conferenze del Sant’Alphio Palace Hotel, l’Archeoclub “Alfio Sgalambro” di Lentini (Sr), presidente il prof. Pippo Cosentino, con il patrocinio del Comune, venerdì 24 novembre 2017, ha celebrato la XXIII Edizione del “Premio Pisano Baudo”, onorificenza che annualmente viene conferita a studiosi, artisti e ricercatori, a personaggi ben noti nel panorama culturale, lentinesi e non, che con il loro operato hanno contribuito alla conoscenza, alla divulgazione e alla valorizzazione dei beni archeologici, monumentali, ambientali e artistici del nostro Territorio. Quest’anno, alla soglia del trentennale della nascita del Club, il prestigioso “Premio” assumeva un significato particolare, come particolare è il personaggio al quale è stato conferito all’unanimità dalla preposta Commissione: il prof. Paolo Giansiracusa, docente universitario ordinario, titolare della prima cattedra di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, insigne studioso e ricercatore con all’attivo numerose pubblicazioni d’Arte, fondatore e direttore della collana “Quaderni del Mediterraneo”, fondatore nel 1995 dell’Accademia di Belle Arti di Siracusa, curatore di molte mostre storiche e rassegne d’arte per conto di Musei e Spazi espositivi in Italia e all’estero. Con i suoi studi scientifici ha messo in luce molte opere inedite del Caravaggio, di Antonello Da Messina, di Mario Sironi, ecc. Grande studioso del Territorio di Lentini al quale è particolarmente affezionato…E tanto altro ancora come si evince dal suo corposo curriculum.
Ha aperto l’evento il presidente prof. Pippo Cosentino con i rituali saluti all’affollata platea di soci e di ospiti tra cui i rappresentanti delle Istituzioni civili e militari, delle Associazioni culturali e dei Club, e ai numerosi beneficiari del “Premio” dei precedenti anni presenti in sala. Con orgoglio e grande gioia ha, poi, comunicato che il FAI (Fondo Ambiente Italia) ha selezionato ed incluso tra i 24 “Luoghi del Cuore” la Chiesa rupestre del Crocifisso e assegnato un contributo di 15.000 € per il suo restauro, sottolineando al contempo l’importanza del lavoro che l’Archeoclub ha da sempre svolto e continua a svolgere nel Territorio per la salvaguardia, la conoscenza e il recupero dei suoi numerosi e preziosi Beni archeologici, architettonici e culturali, prima di dare la parola all’assessore alla Cultura dott. Alessio Bufalino. L’assessore, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, si è mostrato compiaciuto dei risultati conseguiti per la Chiesa rupestre e per l’ottimo e costante lavoro che l’Archeoclub continua a svolgere nel nostro Territorio in sinergia con le Istituzioni. Ha parlato dell’importante Fondazione Pisano Baudo e del valore anche simbolico del “Premio” che, tramite l’Archeoclub, viene conferito ai numerosi personaggi illustri e ad artisti di cui è ricca la città di Lentini. Si è congratulato con il prof. Giansiracusa per il suo operato e per le sue grandi capacità di saper raccontare e affascinare il pubblico con il suo modo di porgere e per le numerose ricerche scientifiche che hanno fatto conoscere al mondo anche la “bellezza” dei preziosi “tesori” presenti nel nostro Territorio. Sono seguiti gli interventi di alcuni illustri premiati nelle precedenti Edizioni – il maestro Ermanno Di Pasquale, la dott.ssa Mariella Musumeci, il prof.Alfio Siracusano nella veste di presidente della Fondazione. A seguire il momento topico della premiazione che, preceduto dalla lettura del prestigioso curriculum del Premiato, è stato suggellato con la consegna della pergamena e della targa riportanti le motivazioni della premiazione e che riporto integralmente:
Al prof. Paolo Giansiracusa “Docente universitario, uomo di raffinata e vasta cultura, con la sua spiccata sensibilità e originalità riesce a comunicare gli esiti delle sue ricerche e dei suoi studi e a trasmettere la conoscenza dell’arte e della cultura, suscitando in chi gli si accosta e lo ascolta profonde emozioni e un grande amore per i nostri beni culturali
Molto commosso il professore nel ringraziare il presidente e tutto il pubblico presente ha ricordato la sua affezione al nostro Territorio e le numerose presenze all’Archeoclub come relatore. Poi ha dato inizio alla sua molto attesa Lectio magistralis su “L’Arte della Controriforma: da Tiziano Vecellio a Pieter Paul Rubens”. Partendo dalla sua esperienza di studi e di ricerche degli ultimi due anni, finanziati dal “virtuoso” Comune di Troina (Enna), ha pilotato gli astanti in un singolare viaggio nel periodo della Controriforma attraverso la minuziosa “lettura” di alcuni dipinti dell’epoca in parte acquisiti o ospitati in una mostra su “Rubens e la Pittura della Controriforma” allestita presso la Torre Capitania, un convento che diventerà un Museo di Arte Contemporanea, sita nel centro storico di Troina, e curata dal nostro Giansiracusa.
“Per Arte della Controriforma si intende quella parte di arte europea della seconda metà del XVI secolo che è più fortemente influenzata dagli indirizzi teorici sull’arte sviluppati a seguito del Concilio di Trento” e si contrappone alla maniera statica e poco partecipe con chi guarda un dipinto come appare nei ritratti papali di Raffaello. Con le nuove tendenze, ci ha spiegato il professore, i pittori dipingono in maniera più umana e immediata; i personaggi rappresentati parlano con l’osservatore che entra nel quadro e ne diventa parte integrante: la gestualità, la luce, la profondità degli spazi, il paesaggio che fa da sfondo costituiscono un veicolo per comunicare dei messaggi che possano essere compresi da tutti. Tutti questi aspetti sono stati ulteriormente ribaditi attraverso l’attenta e minuziosa “lettura” della rassegna dei dipinti proiettati su schermo e che in gran parte sono esposti nella mostra di Troina. Così partendo dal “Ritratto di Paolo III Farnese” di Tiziano, abbiamo ammirato e letto guidati dal prof. Giansiracusa la “Madonna con Bambino” (1617), “Lot con la famiglia in fuga da Sodoma (1615) insieme ad altri dipinti tra cui due quadri di Scipione Pulzone “Santa Caterina da Siena” e “Sant’Agata Vergine e martire”. Poi ancora “San Francesco in estasi” del pittore olandese G. Van Honthorst seguace dello stile caravaggesco, e i due dipinti di Fra Semplice da Verona che ritraggono la “Gloria dei Martiri” e la “Gloria delle Vergini”; e tanti altri ancora. Ha completato la rassegna con l’appassionata e coinvolgente spiegazione di ogni singolo dettaglio (luce, ingresso, gestualità) nell’ “Ultima cena” e nella famosissima natura morta “Cesto di frutta” (natura non perfetta, la mela bacata, le foglie un po’ appassite e bucate) del Caravaggio. Ha anche parlato del quadro della Crocifissione della Chiesa di San Luca, ritenuto appartenente alla Scuola del Tintoretto e, a suo avviso, dipinto da un pittore siciliano (Scipione Pulzone?)…ma io mi fermo qui perché è veramente impossibile fare una sintesi di quanto ci ha fatto vivere questo grande comunicatore con il fascino della sua parola.
Dopo gli applausi scroscianti del pubblico, e i dovuti e meritati ringraziamenti il presidente Pippo Cosentino ha ringraziato ancora gli ospiti intervenuti e gli studenti dell’Istituto Alberghiero “Moncada” di Lentini che, guidati dalla prof.ssa Barone, hanno elegantemente curato l’Accoglienza in sala.