JAMES CRAIG WATSON
un Astronomo a Carlentini
Questo il titolo della conferenza realizzata dall’Archeoclub di Lentini (SR) il 19 settembre 2015 nei locali del S.Alphio Palace Hotel, per raccontare la storia dell’osservazione dell’Eclissi totale di sole del 22 dicembre 1870 effettuata dalla casa dei Modica a Carlentini (Sr).
Relatore il giovane ingegnere edile dott. Giuseppe Guercio, appassionato studioso e ricercatore di  libri rari e di notizie che riguardano anche la storia della sua città, come riferisce la presidente prof.ssa Maria Arisco nel presentarlo al pubblico di Ospiti - tra cui i presidenti o rappresentanti delle Ass. Culturali della città - FIDAPA, Natura Sicula e Sp 68, Sicilia Antica Lentini Carlentini.- e  di Soci intervenuti numerosi come sempre. La presidente, dopo alcune importanti comunicazioni di servizio, e un breve commento sull’argomento della conferenza, che racconta la storia di un evento che non ha lasciato alcuna traccia documentale nella memoria della comunità  di Carlentini, passa la parola al relatore.
L’ing. Guercio inizia il suo intervento dicendo che ha scoperto la notizia per caso, nel fare una ricerca su internet nella sezione “Google libri” , il motore di ricerca che permette di consultare libri di epoche diverse; spinto da grande curiosità, ha provato ad inserire come parola “chiave” Carlentini. Sfogliando le pagine si è imbattuto nella rivista scientifica “The Galaxy” che riportava all’interno del documento la parola Carlentini. Aperto il documento scopre che un astronomo statunitense, James Craig Watson,  era stato a Carlentini il 22 dicembre del 1870 per osservare l’Eclissi totale di sole che in quel giorno fu visibile nel Mediterraneo, dal sud del Portogallo, passando per la Spagna, l’Algeria,  la Sicilia – fascia centrale del fenomeno – fino all’Ucraina.
Partendo da quella breve informazione, finalizzando le ricerche e gli studi di approfondimento il nostro relatore è riuscito a ricostruire i fatti oggetto della conversazione.
J. C. Watson fu considerato fin da piccolo un bambino prodigio con una spiccata versatilità per la matematica. Come racconta il relatore, pur avendo frequentato le scuole superiori solo per un giorno e mezzo, Watson capì subito di saperne più dei professori; continuò da solo a studiare Matematica avanzata, Latino, Greco ed Astronomia, e impartì lezioni di Algebra e di Geometria perfino a quelli che sarebbero stati i suoi professori
A soli 15 anni fu ammesso all’Università del Michigan dove divenne professore all’età di 21 anni con all’attivo 47 articoli pubblicati su riviste scientifiche.
Nel corso dei 22 anni di insegnamento all’Università del Michigan scoprì molti asteroidi e divenne uno dei più importanti astronomi degli Stati Uniti.
Morì il 23 dicembre 1880 e, grazie ad un Suo lascito, ogni anno la U S National Accademy of Science assegna la medaglia  “Watson” agli astronomi che si sono distinti nel campo dell’Astronomia.
Le Eclissi, come tutti i fenomeni legati al moto degli astri sono prevedibili anche con molti anni di anticipo. Si sapeva, quindi, che nel dicembre del 1870 si sarebbe verificata, come poi realmente avvenne, un’Eclissi totale di Sole che avrebbe interessato il Mediterraneo oscurando una fascia che, come è stato già riferito, avrebbe avuto la Sicilia come zona privilegiata per le osservazioni.
(Un’Eclissi totale di sole si verifica quando la Luna, durante il Novilunio, si trova in uno dei nodi  - punti di intersezione tra l’orbita terrestre e l’orbita lunare. In queste condizioni il disco apparente del Sole viene coperto dal disco apparente della Luna la quale proietta un cono d’ombra che traccia sulla Terra una fascia la cui massima ampiezza è di  270 Km – quando la Luna è in Perigeo, punto più vicino alla Terra - ai margini della quale l’Eclissi è parziale. Poiché l’occultamento del Sole è provocato dall’ombra della Luna e quest’ombra si va spostando velocemente con il muoversi della Luna sulla sua orbita, dai diversi luoghi della Terra interessati successivamente al fenomeno, l’Eclissi totale ha una durata brevissima  che difficilmente supera i sette minuti e mezzo. Durante l’Eclissi si può osservare la Corona solare)
 
L’Eclissi del 22 dicembre 1870 richiamò nei Paesi del Mediterraneo e soprattutto in Sicilia, un gran numero di spedizioni scientifiche. Gli Stati Uniti organizzarono due squadre una diretta dall’astronomo Winlock, che si stabilì in Spagna, l’altra diretta dall’illustre astronomo prof. Pierce che si stabilì in Sicilia, della quale, quasi per caso, fece parte il trentaduenne J. C. Watson.
L’Inghilterra organizzò quattro spedizioni di cui una si stabilì in Sicilia. Anche lo Stato italiano organizzò delle spedizioni che, naturalmente, si stabilirono in Sicilia.
Tralasciando per brevità le vicende che portarono Watson in Sicilia, c’è da dire che il giovane scienziato era partito dagli Stati Uniti alla fine di Ottobre invitato dal prof Pierce per un tour in Europa ma non per l’osservazione dell’Eclissi. In Inghilterra incontrò il prof. Norman Lockyer, scienziato ed astronomo britannico che lo invitò a far parte della sua spedizione per l’osservazione dell’Eclissi e di raggiungere la Sicilia con la nave inglese. Watson accettò ma preferì viaggiare da solo. Dal suo diario di viaggio si sa che il giovane il 16 dicembre si trovava a Pompei da dove andò a Napoli per imbarcarsi per Messina; da qui proseguì per Catania dove arrivò il 17 dicembre.
Arrivato a Catania andò al Monastero dei Benedettini dove si ricongiunse con gli scienziati inglesi e statunitensi e dove fu deciso che Watson, considerato come “l’ultimo arrivato” pur essendo un astronomo molto noto negli Stati Uniti, sarebbe andato a Carlentini per effettuare l’osservazione ospite di Casa Modica.
Per tutto il suo viaggio in Europa tenne un diario in cui annotò minuziosamente le esperienze giornaliere ma non c’è traccia delle motivazioni che lo portarono a Carlentini per effettuare le sue osservazioni dalla casa dei Modica
Il 22 dicembre Watson con il suo inseparabile telescopio, munito di cavalletto, alle sei di mattina prese una carrozza per recarsi a Carlentini dove giunse alle ore undici (l’Eclissi era prevista per le ore 13). Il tempo era variabile con grosse nuvole che coprivano totalmente il cielo e non c’erano segni che potesse migliorare. Ovviamente l’osservazione del fenomeno  non sarebbe stata possibile a cielo coperto. Ma destino volle che al momento dell’Eclissi il cielo si aprisse consentendo al nostro giovane scienziato e ai fratelli Modica, appassionati di astronomia, una perfetta osservazione del fenomeno.
Watson riportò puntualmente quanto avvenne a Carlentini sul suo diario e nella relazione che nel marzo 1871 inviò al prof. Pierce.
Dell’Eclissi del 22 dicembre 1870 non esistono altre documentazioni: le brutte condizioni del tempo non permisero a nessuna delle numerose spedizioni, dislocate nei vari luoghi della “fascia” interessata dal fenomeno, di effettuare delle osservazioni.
Quella di Watson resta dunque l’unica documentazione riguardante l’osservazione dell’Eclissi che il 22 dicembre 1870 fu effettuata dalla città di Carlentini.
Il relatore, dopo un simpatico quanto interessante scambio di opinioni con la presidente e con qualcuno degli intervenuti, conclude la sua conferenza auspicando che il Comune di Carlentini possa dedicare una strada all’astronomo James Craig Watson.