Tour di Madrid e Dintorni.
Tra le attività “ istituzionali” dell’Archeoclub, l’annuale viaggio verso mete più o meno esotiche è sicuramente una delle più apprezzate ed ansiosamente attese dai soci ….
Dopo tre anni di forzato stop, a causa della pandemia, e con il ricordo ancora vivo della crociera fluviale in Russia, ultimo, splendido viaggio della nostra Associazione, tutti noi eravamo impazienti  di riprendere questa bella tradizione; e grazie all’impegno ed alla dedizione del nostro neo -Presidente, prof. Filadelfio Inserra, ( che, in pochissimo tempo, è riuscito ad organizzare una articolata ed interessante escursione, con la collaborazione del tour operator “ Pokemon”) è arrivato finalmente il giorno tanto atteso…..
Nel pomeriggio di Mercoledì 1 Giugno, 28 soci e quattro graditi ospiti ci siamo imbarcati, emozionati ed allegri come spensierati scolari in gita, all’aeroporto di Catania, alla volta di Madrid, meta prescelta della nostra escursione, assieme ad altre località della Spagna centrale.
Dopo un volo tranquillo, un po’ stanchi ma impazienti di iniziare la nostra bella avventura, abbiamo raggiunto l’hotel che ci avrebbe ospitato per gli otto giorni del nostro soggiorno: l’hotel Agumar, una confortevole struttura in zona centrale della città, vicinissima alla stazione ferroviaria di Atocha, dove avremmo consumato anche abbondanti  colazioni e tutte le cene, a self service.Palazzo Reale Madrid r
L’indomani, rinfrancati da un buon sonno ristoratore, ha avuto inizio la scoperta di Madrid, splendida città, moderna, vivace, animata, ricchissima di monumenti, palazzi, musei, edifici religiosi , splendidi parchi, e ,come tale, gettonatissima meta turistica . Ad accompagnarci in questa esaltante avventura la nostra guida locale, Maria Vittoria, per gli amici Marivì, che per tutta la durata del nostro soggiorno spagnolo  ci ha condotti alla scoperta dei tesori previsti nel programma di viaggio,  con competenza, entusiasmo e travolgente simpatia.
Un primo giro di ricognizione, sull’autobus ,condotto dal simpatico Felix, che per otto giorni ci avrebbe “ scarrozzato” verso le tappe previste, ci ha dato un’idea della città, e delle sue zone centrali più importanti: dopo una breve sosta per ammirare la Plaza de Toros, e l’imponente  edificio che ospita l’arena, una delle più grandi del mondo, abbiamo raggiunto la nostra prima tappa: il Museo Nazionale del Prado, in cui sono custoditi innumerevoli capolavori pittorici dell’arte spagnola, italiana e fiamminga. Attraverso  le appassionate descrizioni di Marivì, abbiamo potuto apprezzare i maggiori capolavori di Goya, pittore di corte, che nelle sue opere ci ha lasciato testimonianze delle famiglie reali e nobiliari, ma soprattutto grande ritrattista, autore delle celeberrime Maya, desnuda e vestida. E ancora, opere di Velasquez, in particolare “ Las Meninas” (capolavoro e sintesi dell’arte di questo straordinario pittore), de El Greco, ma anche di grandi pittori italiani ( Tiziano, Caravaggio, Beato Angelico ed altri) e fiamminghi ( Hyeronimus Bosch ).
Dopo lo spirito, abbiamo deliziato anche la carne, rifocillandoci con sfiziose tapas, annaffiate da buon vino “ tinto”, in un locale del centro. 
Il pomeriggio è stato dedicato alla visita del Museo della Regina Sofia, che ospita importanti opere pittoriche e sculture di arte moderna, con autori come Mirò , Kandinsky, Picasso.
La parte del leone è toccata a quest’ultimo, in particolare alla sua Guernica ( ricordo del bombardamento della cittadina basca  da parte di aerei tedeschi, nel corso della guerra civile che insanguinò la Spagna negli anni 30 del secolo scorso) , che ha destato in tutti noi emozioni profondissime, per la forte denuncia della violenza e dell’ orrore della guerra, che colpisce soprattutto donne e bambini, vittime innocenti di un’insensata crudeltà.Catt. Toledo r
Per ritemprare lo spirito, dopo le intense sensazioni suscitate dal capolavoro di Picasso, e concludere in bellezza la nostra prima giornata madrilena, niente di meglio di una rilassante passeggiata nel verde del Parco del Retiro, splendida oasi di verde nel centro di Madrid, esteso oltre 100 ettari, che ospita verdissimi prati, curatissimi giardini, fontane, laghetti , belle costruzioni come il Palazzo di Cristallo, elegante struttura di metallo rivestita di vetro, attualmente destinata ad esposizioni di arte contemporanea.
Lungo gli innumerevoli viali di questo magnifico polmone verde, i madrileni passeggiano, fanno sport, portano a spasso i cani, in una parola si rilassano sino a tarda ora.
Anche il terzo giorno è stato interamente dedicato alla scoperta dei tesori della capitale madrilena: prima tappa, il  Palazzo Reale, o Palazzo di Oriente, dal nome della piazza sulla quale sorge l’edificio . Il palazzo è stato per lunghi secoli residenza della famiglia reale  ( che ora  tuttavia abita in un palazzo alla periferia della città , la Zarzuela), ed oggi viene utilizzata per cerimonie ed atti ufficiali. Fu costruito nel XVIII secolo, sulle rovine dell’Alcazar arabo, e si presenta come una maestosa costruzione in stile barocco( con le sue oltre 2000 stanze, è considerato tra le più grandi residenze reali europee), circondata da splendidi giardini.
Il progetto fu affidato a Filippo Juvarra ( il grande architetto messinese, autore di innumerevoli progetti, tra cui i palazzi reali sabaudi di Torino e Stupinigi) e, alla sua morte, proseguito  dall’architetto Sabatini.
Dopo aver ammirato l’impotente facciata, è iniziata la visita delle sale interne ( quelle visitabili, in quanto la parte principale dell’edificio è riservata ad attività istituzionali della monarchia spagnola).
Salendo dal magnifico scalone in marmo, abbiamo raggiunto il piano nobile, da cui prende avvio un ininterrotto susseguirsi di meravigliose sale splendidamente affrescate da artisti di eccellenza ( uno per tutti, Tiepolo), che ospitano dipinti di artisti come Goya, abbellite da meravigliosi arazzi di fattura fiamminga, ed illuminate da imponenti lampadari di cristallo.Catt. Segovia r
Impossibile descrivere in breve la ricchezza di questi saloni ( quella degli Alabardieri, delle Colonne, le stanze private del Re e della Regina, la Sala da Pranzo, le stanze che ospitano preziose raccolte di porcellane, argenteria, orologi , 
strumenti musicali, la Sala del Trono, la Cappella….) e la meraviglia suscitata dalla visione di tanta fastosità e dalle descrizioni della nostra infaticabile Marivi’.
Le ore sono volate, ed è arrivata quella del pranzo, consumato in un vicino ristorante , specializzato in quello che è il piatto forse più conosciuto della gastronomia spagnola: la paella, per noi preparata nella versione marinara.
Dopo la sosta “ mangereccia “, siamo ripartiti alla volta della Cattedrale dell’Almudena, dedicata a Maria Vergine, che si trova di fronte al Palazzo Reale.
La monumentale costruzione, in stile neogotico, fu avviata alla fine del 1800, e ultimata, in diverse fasi, solo alla fine del secolo scorso.
Sulla facciata, in stile classicista, caratterizzata da un porticato ed una sovrastante loggia, spicca la statua della Vergine dell’Almudena: ai lati, si elevano due campanili.
L’interno, a tre navate e transetto, in stile neogotico, è realizzato in marmo bianco, con guglie ed alte colonne, e coloratissimi mosaici.
L’opera di maggior rilievo e’ l’altare della Vergine di Almudena, sul quale spicca un prezioso retablo ( una pala d’altare) ; altri elementi di interesse, un  prezioso organo a canna, e le cappelle laterali, dedicate al Ss. Sacramento, ed a Sant’Isidoro, patrono della città.
Il giorno seguente, partenza di buon mattino per San Lorenzo de l’Escorial, ridente cittadina sulle montagne che circondano la capitale, da cui dista una cinquantina di chilometri. Qui, abbiamo visitato il monumentale complesso de l’Escorial, dichiarato patrimonio Unesco dell’Umanità. Veramente impressionanti  le dimensioni dell’edificio, imponente e severo, che ha una forma quadrangolare, con una torre ad ogni angolo, e all’interno conta migliaia di stanze, numerosi chiostri, lunghissimi corridoi ( Marivì ci ha riferito che  si può camminare per oltre 18 Km…), fontane e giardini.
L’edificio, nato come monastero e palazzo Reale, fu voluto dal re Filippo II nel XVI secolo, e custodisce al suo interno numerose opere d’arte di grandi della pittura ( Rubens, Tiziano, Velasquez, El Greco, etc.). Guidati dalla nostra vulcanica Marivì,   abbiamo visitato la biblioteca, dove sono custoditi migliaia di preziosi manoscritti, la sala Capitolare, il Pantheon de los Reyes, una cripta ove sono sepolti i membri delle famiglie reali. Ovviamente, la nostra visita ha riguardato solo una minima parte di questo smisurato edificio che, con la sua grandezza, doveva esternare al mondo intero il potere del regno spagnolo.Alcazar Segovia r
A breve distanza dall’Escorial, abbiamo poi raggiunto la Valle de los Caidos, che ospita una imponente basilica, voluta dal generale Francisco Franco per commemorare i caduti nella guerra civile che insanguinò la Spagna, qui seppelliti.
Fino a qualche tempo fa, qui si trovava anche la tomba di Franco, i cui resti, tuttavia, sono stati di recente traslati in un cimitero madrileno. La vallata ove sorge la basilica è dominata da un’altissima croce di pietra bianca, visibile da parecchi chilometri di distanza.
La cripta , all’interno della quale sono custoditi i resti dei caduti, è scavata nella roccia, ed ha una lunghezza di oltre 200 metri.
Rientrati in albergo per il pranzo, ed un breve riposo, nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto le vie dello shopping madrileno, la calle Mayor, la Grand Via, e zone circostanti, per l’acquisto degli immancabili souvenirs, e per una piacevole passeggiata nell’animato centro della città.
La sera, poi, una botta di vita…. Anche noi nella famosa “ movida “ madrilena, mischiati alla colorata folla di giovani e turisti, ad ammirare lo sfolgorio delle luci del centro cittadino, ed a sorseggiare una tipica sangria, in un locale di Plaza Mayor, una delle principali e più animate della città.
I tre giorni successivi sono stati dedicati alla scoperta di località a breve distanza dalla capitale, tutte ricche di interessanti spunti di conoscenza e approfondimento delle bellezze e della cultura delle comunità  della Castiglia La Mancia ( Toledo) e della Castiglia León ( Avila e Segovia), alle quali appartengono.
Domenica è stata la volta di Toledo, prima capitale del regno Spagnolo: situata sulle rive del fiume Tago, e dominata dall’ imponente profilo dell’Alcazar (oggi installazione militare), è una graziosa cittadina, ricchissima di monumenti civili e religiosi: la giornata è stata piuttosto impegnativa, su e giù per le strade dell’antico e suggestivo centro cittadino,  per raggiungere le mete della nostra visita: per primo, il Monastero di San Giovanni del Re, in stile gotico isabellino , già sede di monaci francescani, con uno splendido chiostro a due livelli.
E’ stata quindi la volta di Santa Maria La Blanca, nata come sinagoga e successivamente trasformata in Chiesa cattolica ( oggi, tuttavia, non più luogo di culto): caratterizzata da uno stile tipicamente moresco, si presenta con navate formate da archi in pietra bianca , a forma di ferro di cavallo, sostenuti da eleganti pilastri.
Abbiamo quindi visitato la Chiesa di San Tomè ( Tommaso), in cui è custodita quella che è considerata una fra le più importanti opere  pittoriche di El Greco, che a Toledo ebbe i natali: “ La sepoltura del Conte Orgaz”, nel quale è rappresentato il miracolo dei Santi Agostino e Stefano, scesi dal cielo per provvedere personalmente alla tumulazione del nobiluomo, benefattore della città.
Nel pomeriggio, dopo la agognata sosta per consumare il pranzo in un locale nel verde, poco fuori città, abbiamo raggiunto la splendida Cattedrale, dedicata alla Vergine Maria. Il magnifico edificio è un vero e proprio capolavoro di stile gotico: la facciata presenta tre grandi porte ( dell’Inferno, del Perdono e del Giudizio Universale ), sovrastate da svettanti guglie; sul timpano sovrastante la porta centrale, l’immagine della Vergine Maria.
L’interno, che custodisce preziosi dipinti di Velasquez, Goya, ed El Greco, è di proporzioni impressionanti, ed è suddiviso in cinque  navate, con il coro al centro , ove si trovano splendidi stalli lignei, meravigliosamente intagliati.
Nella Capilla Mayor ( Cappella riservata ai sovrani) si trova uno splendido “retablo “, una pala d’altare in legno dorato, che raffigura scene dell’ Antico Testamento.
Ma la Cattedrale custodisce tanti altri tesori, impossibili da sintetizzare in un breve resoconto. E con gli occhi pieni dei tanti tesori ammirati nel corso della giornata, si è conclusa la nostra visita di Toledo.
Il giorno successivo, Avila. Ad un centinaio di chilometri dalla capitale, è una deliziosa cittadina, ad un’altitudine di oltre 1.200 metri e perciò il capoluogo di provincia più alto della Spagna, ed uno dei più antichi.
La città è circondata da un imponente complesso di mura difensive, risalenti all’epoca medievale, ottimamente conservate. La prima, affascinante visione di Avila e delle sue mura è stata dal Monumento dei Quattro Posti, un belvedere sulla città, circondato da quattro colonne, dal quale tutto il gruppo si è scatenato in foto e video. Secondo la leggenda, questo è il luogo in cui Santa Teresa ( che appunto ad Avila ebbe i natali), bambina di pochi anni, ed il fratellino vennero ritrovati da un parente, mentre fuggivano in cerca del luogo del martirio.
La nostra visita di Avila ha preso avvio dalla Chiesa Basilica di San Vicente: in uno  stile molto particolare, misto di romanico e gotico, definito “ churrigueresco”, è costruita  in una pietra dai toni giallo/rossastro, tipica di una cava in zona vicina.
L’elemento più importante di questa Chiesa è però il cenotafio dei tre santi Vicente, Sabina e Cristete, ai quali è dedicata la basilica.
Realizzato in marmo policromo, con colori particolarmente vivaci, molto ben conservati, ha la forma di un parallelepipedo, sulle cui pareti si apprezzano scene del martirio dei Tre Santi.
Attraverso le viuzze di tipico stampo medievale della città, siamo poi giunti alla Chiesa-Convento di Santa Teresa d’Avila, sorta sul luogo ove, secondo la tradizione, si trovava la casa natale della Santa.Mura Avila r
Appartenente ad una ricca famiglia, entrò giovanissima in convento, fondando l’ordine delle monache e dei frati Carmelitani scalzi; fu una grande mistica, autrice di importanti testi di carattere religioso, quali “ Il Castello Interiore”.
Dopo il pranzo consumato in un locale del centro cittadino, abbiamo raggiunto la Cattedrale, intitolata al Cristo Salvatore, forse il più antico esempio di Chiesa spagnola di stile gotico.
La costruzione fu avviata nel XII secolo, e completata nel XV: la facciata, stretta fra due torri, è caratterizzata da uno splendido portale. All’interno, a croce latina  a tra navate, si apprezza anche qui un grande coro, con bellissimi stalli lignei minuziosamente intarsiati.
Nell’altare maggiore, così come nella cattedrale di Toledo, spicca per la sua sontuosità un retablo , con al centro scene della Crocifissione, e della Annunciazione.
Di particolare interesse, la tomba del Vescovo de Madrigal, soprannominato Tostado, splendido esempio del rinascimento spagnolo.
Suggestive, anche in questa Cattedrale, le grandi vetrate colorate, di tipico stile gotico.
Martedì, ultimo giorno “ effettivo” del nostro bel viaggio, è stato dedicato alla scoperta di Segovia: anch’essa situata ad una notevole altitudine, ( circa 1000 metri), circondata da verdi boschi di querce e faggi, è una città antichissima, conquistata dai Romani, che lasciarono importanti tracce sul suo territorio.
Attraverso le vie sulle quali si affacciano le vecchie case con la tipiche decorazioni a rilievo, denominate “ esgrafiados”, siamo giunti all’Alcazar, una imponente costruzione su un’altura rocciosa, che fu una fortezza, un’Accademia militare, ed anche residenza reale. L’aspetto è quello di un affascinante castello di una fiaba di Andersen o Perrault, e con le sue torri e le sue guglie risulta particolarmente suggestivo.
All’interno possono visitarsi  molte interessanti sale: quella delle Pigne (per le decorazioni del soffitto a cassettoni), la Sala d’Armi, la Sala del Trono, quella del Re, la Cappella Reale.
Abbiamo quindi raggiunto la pregevole Cattedrale, anch’essa di stile gotico, con un altissima torre campanaria di oltre 100 metri. All’interno, anche qui eleganti finestre traforate e vetrate colorate, un  bellissimo coro con grandi organi, e numerose cappelle riccamente decorate.
Dopo pranzo, una piacevole passeggiata nella principale via della città, ricca di eleganti negozi, per raggiungere quella che è una delle principali attrazioni di questa bella città, l’acquedotto romano.
Costruito probabilmente in epoca flavia, tra la seconda metà del I secolo e gli inizi del II, sotto gli imperatori Vespasiano e Traiano trasportava l’acqua di una sorgente a 15 chilometri da Segovia .
Il tratto che abbiamo ammirato è uno dei più spettacolari di questa meravigliosa opera di ingegneria idraulica, con alti archi sovrapposti, sostenuti da blocchi di pietra la cui staticità non è stata compromessa dai lunghi secoli trascorsi. Ancora pieni di ammirazione per la grandezza di questa opera, abbiamo lasciato Segovia per raggiungere il Palazzo Reale della Granja, ad una decina di chilometri.Acquedotto r
Fatto costruire da Filippo V, è un grande edificio a pianta rettangolare, il cui progetto fu affidato a Filippo Juvara.
All’interno, un Museo degli arazzi, con enormi e splendidi esemplari di fattura fiamminga e spagnola, e ricche sale con specchi e cristalli , porcellane orientali e francesi, e numerosi dipinti .
All’esterno, si possono ammirare magnifici giardini di stile francese, con viali delimitati da siepi di sempreverdi, boschi, statue e fontane, in uno scenario che ricorda una piccola Versailles.
Rientrati a Madrid con un po’ di magone, al pensiero che la nostra bella vacanza stava per terminare, abbiamo deciso di concludere in bellezza l’avventura spagnola; e così, dopo cena,  siamo tornati nella bella Plaza Major, per goderci il fresco della serata, lo sfolgorio delle luci, e l’immancabile sangria, accompagnata, questa volta, da piatti di gustosi anelli di calamari fritti, uno delle pietanze  più tipiche della gastronomia madrilena.
Tutte le cose belle, purtroppo, hanno una fine, e per la nostra escursione la fine  è arrivata il giorno dopo, quando ci siamo imbarcati sul volo per Catania, un po’ stanchi, ma assolutamente soddisfatti per la ottima riuscita della nostra piacevole  escursione, che ci ha dato modo di conoscere ed apprezzare  le bellezze della magica terra spagnola, e di godere della reciproca compagnia, in un gruppo di amici, affiatati come membri di una simpatica squadra.
Un’ altra  bella pagina da aggiungere ai corposi appunti di viaggio della nostra Associazione, un altro motivo di soddisfazione per il nostro Presidente, grazie al cui impegno abbiamo potuto trascorrere piacevolissimi momenti di relax, divertimento, conoscenza.
Alla prossima!