XXI  Edizione “PREMIO SEBASTIANO PISANO BAUDO“

Sabato 16 novembre 2013, nei locali del Sant’Alphio Palace Hotel, l’Archeoclub di Lentini ha celebrato la XXI Edizione del “Premio Sebastiano Pisano Baudo”.

Destinatario dell’onorificenza il pittore di origine lentinese Tano Pisano.

Presenti, tra l’affollata e qualificata platea di soci, di ospiti e di comuni cittadini: il sindaco Alfio Mangiameli, il vice sindaco Umberto Ferriero, l’assessore alla Cultura Nuccia Tronco, il comandante della Guardia di Finanza Risuglia, la direttrice del Parco Archeologico Leontinoi Maria Musumeci, la principessa Maria Carla Borghese, i presidenti e/o rappresentanti delle Associazioni culturali e dei Club service cittadini tra cui la Fidapa, il Lyons, il Kiwanis e il Rotary, e quasi tutti i beneficiari del Premio delle precedenti Edizioni.

Dopo l’Inno nazionale e i rituali saluti di benvenuto, la presidente Maria Arisco illustra le motivazioni del Premio i cui destinatari sono i cittadini di origine lentinese che con il loro operato, nel variegato panorama culturale, hanno dato lustro alla città di Lentini. Il premio è dedicato all’illustre concittadino Sebastiano Pisano Baudo, un personaggio che, soprattutto dal punto di vista culturale, rappresenta una delle figure più vivaci ed interessanti nella storia della nostra città, e che si distinse per la passione con la quale coltivò le sue ricerche storiche portandole a compiuta attuazione bibliografica:“La Storia di Lentini antica e moderna” edita per la prima volta nel 1898 e ristampata in prima edizione nel 1965 e poi, successivamente, più volte dalla tipografia Scolari, costituisce indubbiamente la sua opera principale.

La presidente, dopo aver invitato il sindaco a porgere i suoi saluti, si sofferma, successivamente, sulla figura di Tano Pisano e sulle motivazioni che hanno spinto il direttivo a sceglierlo come destinatario del Premio; legge un interessante e prestigioso curriculum e un breve profilo biografico, lasciando allo stesso Pittore - emozionatissimo e quasi incapace di raccontarsi - e all’illustre relatore Paolo Giansiracusa il compito di tracciare la storia del suo percorso pittorico.


Artista italiano di nascita, ma cosmopolita di formazione, Tano Pisano nasce a Lentini nel 1947. Consegue il diploma presso l’Istituto d’Arte di Catania nel 1964.

Molto formativa per Tano Pisano, come riferisce Paolo Giansiracusa, la scuola catanese, la scuola della pittura colta, dove si sono formati molti importanti pittori catanesi che hanno dato un notevole contributo, negli anni ’60, alla pittura europea.

Poi si trasferisce a Roma, dove studia all’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Luigi Montanarini, Franco Gentilini e Mino Maccari.

Numerosi sono i suoi esperimenti nell’utilizzo della pittura come terapia e forma di espressione presso le case di cura psichiatriche di Gorizia, di Schevig-Holstein nella Germania occidentale e di Upsala in Svezia. Artista inquieto e curioso, non si stanca di sperimentare tecniche differenti fino alla metà degli anni novanta. Soggiorna a Copenaghen dove, per guadagnarsi da vivere e non sottostare alle dure leggi di mercato, apre un piccolo ma raffinato ristorante, esercitando un mestiere altrettanto creativo come la culinaria, dipingendo soltanto per committenti selezionati.
Non si ferma, comunque, e, spinto dal suo carattere inquieto e sempre curioso, si trasferisce prima in Francia, a Parigi, poi in Germania.

 

Arriva per caso sulle coste della Spagna settentrionale per una breve vacanza; ma, al momento di ripartire, cambia idea e sceglie come patria la Catalogna che, con i suoi villaggi e Barcellona, diventa il luogo delle sue ispirazioni ed esposizioni. Qui risiede da oltre venti anni. 
Numerose sue personali si alternano tra la Spagna, Francia, Danimarca, Germania e l’Italia.
Nel 2004 esegue un grande murale in ceramica a Francoforte. Nello stesso anno inizia il lungo progetto, conclusosi nel 2006, della Cappella votiva nella chiesa di Sant Martìn a Parafrugel dove pitture, ceramiche, vetri, ferro battuto, sculture si fondono realizzando un ambiente di grande suggestione: Gaudì il suo maestro ispiratore.

 


Nel 2007 espone i suoi lavori in una collettiva, prima in prov. di Chieti, poi a Lucca. 
Nel 2011 Tano Pisano decide di ritornare ancora in Italia e sceglie Firenze, una città difficile, una città che da sempre vive d’arte e dove non mancano gli artisti ma anche i critici. A Firenze porta un tema nuovo per la città: il Pesce, anzi i Peix che vengono raffigurati in tutte le loro peculiari caratteristiche, forme, colori, trasparenze.


Le trasparenze, i colori tenui e sfumati, le linee delicate ed evanescenti che si ritrovano soprattutto negli acquerelli sui quali il relatore si sofferma ampiamente con compiaciuti apprezzamenti

Segue la donazione del Premio che riporta, sulla targa, una motivazione che si può considerare la “summa” della singolare personalità dell’artista:


A   Tano   Pisano

Artista  sensibile, rispettoso del passato eppure capace di felici

innovazioni.  Pittore-Artigiano, si esprime con il suo  personale

linguaggio, spesso fatto di “fiori e di piccole  cose” sublimati da

impalpabili trasparenze.

Chiude la serata il magico violino di Erika Ragazzi che ha saputo vivacizzare i vari momenti della celebrazione con brani di musica classica da lei sapientemente contaminati con assonanze moderne di notevole suggestione e armonia.