“Un viaggio nel viaggio”
Visitare un castello infestato dai fantasmi non capita tutti i giorni , se poi è il castello normanno  di Aci Castello e le storie dei fantasmi sono state scritte da Giovanni Verga, diventa tutta un’altra storia.
Domenica 27 Gennaio in una bellissima giornata inondata da un tiepido sole, un folto gruppo di gitanti dell’Archeoclub di Lentini in visita ad Aci Castello ci siamo ritrovati, come per magia, in un castello medievale fosco e tetro ed in questo proscenio si sono materializzate un fantasma ed una vicenda di amore, di tradimenti e di morte. Nel racconto, una comitiva di amici visita le rovine del Castello di Trezza (Aci Castello), e Luciano (uno del gruppo) narra a una coppia di coniugi, Matilde e Giordano, un’antica leggenda medievale…
Il rozzo barone Garzia d’Arvelo, vedovo da tempo, si risposa con una donna dalla forte personalità. Ma dopo le nozze, al castello e in paese iniziano a circolare strane dicerie circa le ‘apparizioni’ di un “fantasma” che ha spaventato gli uomini più coraggiosi del barone.
La nuova baronessa non crede a queste storie ma una notte sente dei lamenti e ne parla con il marito. Il barone infuriato, pensa a uno scherzo e decide di aspettare tutta la notte “il fantasma”…
Il fantasma appare e altri non è che la prima moglie del barone, donna Violante, il barone allora sguaina la spada e la trafigge.  Donna Violante, che dopo la morte del giovane paggio con cui aveva una storia d’amore , per tutto quel tempo si era aggirata per i corridoi del castello, finalmente trova pace.
Un Verga sconosciuto ai più che, grazie alla trasposizione teatrale, ha ammaliato l’uditorio.
Veramente brave le attrici dell’Associazione Culturale Fantasticheria (Tiziana Giletto,Marzia Bisicchia e Roberta Nanni),che hanno dato vita ai personaggi del racconto  creando una suggestiva atmosfera e  suscitando nei presenti forti ed intense emozioni….
Poi, accompagnati  dalle nostre due guide Rita e Loredana Foti che ringraziamo per la professionalità ed i richiami  culturali delle loro presentazioni, da Aci Castello  ci siamo diretti alla volta di Aci Trezza.
Qui dopo una passeggiata sul lungo mare, sotto un caldo sole quasi primaverile la meravigliosa bellezza dei luoghi, la vista dei “faraglioni” hanno quasi evocato le suggestioni che, solo  la grande letteratura da Omero a Verga,  riesce  a suscitare.
Davanti a noi” fisicamente” affacciata su una scenografica scalinata si è aperta “La Casa del nespolo” cantata dal Verga e portata sugli schermi dal regista Luchino Visconti  con l’intramontabile film “La terra trema”.
 
Silenzio
“Si udiva il vento sibilare nella vela della Provvidenza…. Ora siamo nelle mani di Dio…..
-A dritta! - gridò padron ‘Ntoni - a dritta! Non è il fanale del molo. Andiamo sugli scogli. Serra! Serra!
-Non posso serrare! - rispose ‘Ntoni colle voce soffocata dalla tempesta e dallo sforzo - la scotta è bagnata. Il coltello, Alessi ,il coltello.
-Taglia, taglia, presto…..”
Eccoci accanto a padron ‘Ntoni, ad Alessi che regge il remo come fosse un timone, a ‘Ntoni con il coltello fra i denti per  tagliare la vela, così davanti a “La casa del nespolo” con l’interpretazione delle bravissime attrici, hanno preso vita alcune fra le più belle ed intense pagine de “I  Malavoglia”.
Grazie per le forti emozioni che ci avete fatto vivere.
Dopo aver visitato il Museo “Casa del nespolo”, un omaggio a Luchino Visconti e a Verga, ci siamo congedati sorbendo un bicchiere di acqua seltz  limone e sale, in ricordo di quanto padron ‘Ntoni aveva fatto con la nuora,  la  Longa, per  toglierle l’amaro dalla bocca, per la partenza del nipote ‘Ntoni per il servizio militare.
Ricreato lo spirito è giunto così il momento di soddisfare esigenze più materiali. Il Ristorante “Sabbenerica” ad Aci Trezza con un ricco menù a base di pesce  ha assolto in modo egregio a questo compito. Fuori il tempo si è imbronciato mentre eravamo a tavola ed un acquazzone  con conseguente abbassamento dalla temperatura ci ha ricordato che eravamo in inverno.
Terminato il pranzo con un buon caffè, passata la tempesta,  ci siamo diretti alla volta di Acireale per assistere alla sfilata dei carri di quello che viene definito il più bel Carnevale di Sicilia. A sera rientrando a casa si leggeva negli occhi di  tutti la soddisfazione e la gioia per aver vissuto una giornata veramente indimenticabile. Un grazie alla infaticabile Presidente, la nostra Maria Arisco, che non lascia mai niente all’improvvisazione  e che è  piena di attenzione ed affetto per ognuno di noi.