Un NATALE e CENTO NOVENE
Un viaggio per Lentini tra fede e cultura
Incontro con Elio Cardillo
Lunedì 12 dicembre 2016, ore 18.00, organizzato dall’Archeoclub di Lentini (Sr) presso la Chiesa della Madonna della Catena, ha avuto luogo un incontro sul tema “Un Natale e Cento Novene”, in presenza di Ospiti e di Soci, numerosi come sempre, che il presidente, prof. Pippo Cosentino, ha salutato con cordiale affetto in apertura. Relatore il prof. Elio Cardillo, un grande amico dell’Archeoclub, diverse volte ospite-relatore: scrittore, poeta, grande conoscitore dei Beni culturali e, soprattutto, dei riti e delle tradizioni religiose e popolari della nostra città; promotore e curatore delle principali feste religiose tra cui quella di Sant’ Alfio e di San Giuseppe.
Alcune brevi comunicazioni di servizio poi il presidente ha ceduto la parola ad Elio che, ringraziandolo per l’invito, ha esordito dicendo “Siamo circondati da segni dietro cui si nascondono tantissime verità”, per passare, poi, alla descrizione di una tipica novena lentinese, ricca di “segni”: un’icona rappresentante la Sacra Famiglia; una mensola con tre bicchieri: uno colmo d’acqua posto davanti a S. Giuseppe (segno di purezza, indispensabile come l’acqua per la vita), uno colmo di una soluzione azzurra – ottenuta con solfato di rame – posto davanti alla Madonna (immacolata, regina del cielo e della terra), uno colmo di vino posto davanti al Bambinello (il sangue che sarà versato da Cristo per la redenzione dei nostri peccati); una corona di pungitopo (spini pulici), che rappresenta le spine della corona di Cristo crocifisso, con fiocchetti di cotone, che stanno a significare il freddo e la neve. Il tutto circondato da frutta siciliana di stagione (arance, limoni, mandarini, uva, meloni, melagrane, ecc.) e frutta secca (fichi secchi, noci, cotognata, ecc) che veicolano messaggi misteriosi, pieni di fascino e di significato. Nella novena c’è tutto, silente e nascosto, è come la sintesi della nostra fede”, ha aggiunto. È, poi, passato alla lettura di tre poesie, due da lui composte sulla natività e sul parto di Maria, seguita dalla proiezione su schermo di decine e decine di novene, fotografate nel tempo, che annualmente vengono allestite in ogni angolo della città, soprattutto nei cortili e sui muri di case modeste, in zone abbandonate dove ancora rimane viva la tradizione popolare. Ha ricordato le due edizioni del Presepe vivente nel quartiere di San Paolo; le orchestrine, che rallegravano le novene, formate da una tromba, un tamburo e un cantante che cantilenava le lodi – litanie- di Maria in dialetto; “u bummaru” che il 16, il 24 dicembre e il 6 di gennaio sparava un colpo di mortaretto; e tanti altri aspetti di questa tradizione lentinese, le novene, che vanno guardate in silenzio e in preghiera “pensando alla gioia della realizzazione e all’amore invisibile che si nasconde dietro arance e fichi secchi”. Avviandosi alla conclusione, commosso in modo coinvolgente, ha invitato tutti a costruire una piccola novena nel proprio cuore nella quale al posto delle arance, delle noci e dei fichi secchi ognuno possa appendere le sue piccole offerte fatte di silenzi, di incomprensioni, di distrazioni…le sue preghiere silenziose a Gesù Bambino.
Ha concluso la serata il presidente che, dopo aver ringraziato Elio con tanto affetto accompagnato da un simpatico cadeau e dal guidoncino della Sezione, ha invitato tutti a visitare la novena che i Soci dell’Archeoclub allestiranno in via Conte Alaimo, sulla facciata del Circolo “Alaimo” prospiciente il Municipio.