Nel segno del Mito- Trilogia di Michalis Cacoyannis
   IFIGENIA
La splendida gita organizzata dalla nostra Associazione nello scorso mese di Aprile, oltre a farci ammirare le bellezze dell’Egitto ed i tesori della sua antica civiltà, ci ha offerto la eccezionale opportunità di fare la conoscenza del prof. Matteo Miano, che, per conto del tour operator organizzatore del viaggio, ci ha accompagnato per tutto il tempo della crociera sul Nilo e del soggiorno al Cairo, evidenziando doti non comuni di simpatia e preparazione.
 Il bel rapporto creatosi con il gruppo dei gitanti si è mantenuto ed anzi intensificato al rientro in patria. Abbiamo così avuto modo di scoprire le tante competenze del prof. Miano: docente, specializzato in Lingua e Letteratura Greca Moderna e Lingua e Letteratura Russa, autore di studi e saggi in lingua greca, Presidente della Associazione Regionale delle Guide di Sicilia. Il suo è’ un curriculum di tutto rispetto, ben  più nutrito di quello sopra sintetizzato.
Ma quello che più ha colpito il Presidente ed i consiglieri dell’Archeoclub è stata la scoperta che, da raffinato grecista qual’è, il prof. Miano aveva curato la traduzione di alcuni film in lingua greca, con prestigiosi registi ed attori, realizzandone i relativi sottotitoli. Questo ci ha dato lo spunto per organizzare un cineforum , chiedendo la collaborazione del prof. Miano, che ha subito dato la sua piena disponibilità. L’iniziativa ha avuto l’appoggio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Lentini, che ha fornito locali ( il Centro Polifunzionale della Biblioteca ) e attrezzature, ed il Patrocinio dell’Ambasciata Greca in Italia. E così, in una sala stracolma di pubblico, Sabato 27 Gennaio, ha preso avvio questa interessante attività, con la proiezione del primo dei film della trilogia  euripidea del regista greco Cacoyannis: “Ifigenia” interpretato, tra gli altri, da una splendida Irene Papas.Clitemnèstra e Ifigenia r
Preceduto dalla presentazione del nostro Presidente, Prof. Filadelfio Inserra, e del Dirigente del Settore Istruzione e Cultura del Comune di Lentini, Dr. Giuseppe Cardello, il  prof. Miano ha fatto una concisa ma profonda introduzione al film.
Ha esordito manifestando la sua emozione per aver portato la grecità a Lentini, paese dal glorioso passato di importante colonia greca, culla di quella civiltà descritta nelle  tragedie di cui l’Ifigenia di Euripide è uno degli esempi più significativi. Un’opera antimilitarista, perfetta nel giorno della memoria ( appunto il 27 Gennaio), per ricordare che le guerre hanno sempre come conseguenza una infinita scia di sofferenze e di sangue.
Nella trasposizione cinematografica della tragedia , si riscontrano alcune “ libertà “, rispetto all’originale euripideo , come, ad esempio, la presenza di Ulisse tra i capi dell’esercito greco .
Ifigenia è una ragazza forte, che accetta coraggiosamente il suo ingiusto destino, sacrificata in nome della crudele ragion di Stato, incarnata dal padre, Agamennone, che antepone la sete di potere anche agli affetti più cari.
È iniziata quindi la proiezione del film, fedele trasposizione della tragedia di Euripide.
L’esercito Greco, guidato dal re Agamennone, è accampato in attesa dei venti favorevoli per salpare alla volta di Troia, per dare avvio alla guerra con la quale vendicare l’onta subita per il rapimento di Elena da parte del troiano Paride. La situazione è difficile: i soldati, stanchi per la lunga attesa, minacciano ribellioni: l’uccisione di una cerva, nel corso di una battuta di caccia, scatena le ire della dea Artemide, che, in cambio della cessazione della bonaccia che impedisce la partenza dell’esercito, chiede il sacrificio di Ifigenia, l’amata figlia del re Agamennone e della regina Clitemnestra ( una eccezionale Irene Papas).
Con uno stratagemma ordito da Ulisse ( qui rappresentato come un personaggio subdolo ed insidioso), la fanciulla viene attirata  presso il padre, che,  nonostante lo strazio per l’azione terribile che gli viene richiesta, i dubbi ed i ripensamenti che lo attanagliano, alla fine si arrende alla ragion di stato e decide di sacrificare l’amata figlia.
A nulla valgono la disperazione , le preghiere e la richiesta di pietà di Ifigenia e della madre, una volta scoperta l’intenzione di Agamennone: ma mentre Clitemnestra non accetta il volere del marito, che maledice ( e lo sguardo della regina mentre lascia l’accampamento dei greci dopo il sacrificio della figlia esprime tutto l’odio ed il rancore di una madre ferita nei suoi affetti più cari), Ifigenia sembra comprendere ed accettare il suo destino e si avvia serenamente verso l’altare sui cui sarà sacrificata. Placata così l’ira di Artemide, i venti tornano a soffiare impetuosi, e l’esercito può salpare verso Troia.
Si conclude così questo intenso primo dei film della trilogia, che, seppure con i limiti di una trasposizione cinematografica, ha reso con estrema fedeltà l’atmosfera della tragedia, grazie ad una sapiente regia , una convincente scenografia, ma soprattutto un cast di eccellenza: oltre alla splendida interpretazione di Irene Papas , è da ricordare quella della giovanissima  attrice che impersona Ifigenia, una esordiente Tatiana Papamoschou, ( incontrata casualmente dal regista su un volo aereo), che ha saputo rendere con notevole intensità i sentimenti ed il dramma vissuti dalla sfortunata giovane.
Un lungo applauso finale ha sancito il grande successo della serata.